Intervista al Salone del Mobile 2023 di Giorgio Tartaro a Matteo Calvi autore del progetto dello stand Foppapedretti
Giorgio Tartaro: Matteo partiamo da te, di che si occupa il tuo studio?
Matteo Calvi: Io mi occupo principalmente di Exhibit Design, di progettazione di spazi espositivi, nello specifico di allestimenti fieristici e stand. Inoltre ho una cattedra in Exhibit Design dove insegno a progettare stand.
GT: Se dovessimo parlare di un tuo progetto del momento immagino che ci racconteresti di questa casa dove siamo facendo questa intervista?
MC: Diciamo che “casualmente” siamo in un mio progetto. Ci tengo particolarmente a questa referenza!
GT: Come è organizzato? In isole, con delle pareti che raccontino la storia dell’azienda? Racconta un po’ il progetto allestitivo!
MC: C’è da dire che, prima di iniziare qualsiasi progetto, la cosa fondamentale è conoscere chi espone in fiera.
Nel caso di Foppapedretti non c’è soltanto la conoscenza dovuta da una ricerca, ma c’è anche la conoscenza dovuta al marchio storico, un marchio che fa parte del territorio e che conosco da sempre. Quando mi è capitata l’opportunità di questo progetto sono stato ben contento! Avevo già delle conoscenze di Foppapedretti, di come tratta il legno, un materiale vivo. Fare il progetto per questo stand che oltretutto segna anche il passo di un cambiamento di stile per Ezio Foppapedretti per me è stato è stato di grande soddisfazione.
GT: Posso dire che il legno sembra galleggiare su questo pavimento, è assolutamente protagonista è ben illuminato come è giusto che sia, le isole sono organizzate in modo da essere immediatamente percepibili così come la storia sulle pareti e tanti altri elementi.
MC: In questo stand è stato necessario creare degli spazi espositivi ma, nello stesso tempo, un’elevata visibilità, di conseguenza si è giocato con delle pareti che facevano da quinte e con dei divisori gestiti in trasparenza.
GT: A proposito di legno e a proposito di Outdoor, qual è il tuo messaggio il tuo codice?
MC: Il legno è l’unico materiale organico che viene attualmente utilizzato in progettazione a partire dall’edilizia fino ad arrivare agli arredi. Il legno è un materiale vivo e per questo è un materiale che comunica. Comunicano anche le varie essenze ed in questo senso Foppapedretti maestra. Foppapedretti ha sempre creato in legno quello che tutti gli altri hanno sempre fatto in metallo o plastica.
GT: Il tuo rapporto con gli allestimenti Outdoor? Lavori anche in Outdoor nei tuoi progetti?
MC: Io mi occupo di esposizioni, mi capita spesso di progettare anche in esterno.
GT: Le differenze macroscopiche tra interno ed esterno?
MC: La progettazione in ambienti chiusi permette di controllare meglio luci e materiali. All’esterno c’è molto meno controllo rispetto alla luce e quindi lo stile deve essere più marcato e deciso.
GT: Per chiudere questa breve conversazione una parola chiave per te del progetto e perché?
MC: La parola chiave dei miei lavori è empatia. Ogni volta che mi occupo di un progetto ho bisogno di entrare in empatia con chi dovrà esporre, nei progetti tendenzialmente non mostro il mio stile ma lo stile del della persona, dell’azienda che deve esporre di conseguenza empatia è la parola che sento più vicina al mio lavoro.
Al termine di questo articolo devo ringraziare Foppapedretti per la proficua collaborazione e Giorgio Tartaro per l’intervista!
Altri approfondimenti nell’ambito della progettazione fieristica nell’area News e sempre nuove idee per le vostre esposizioni nell’area Progetti.